Territorio

La chiesa di Santa Maria della Neve

Un forte segno della devozione popolare per la Madonna della Neve, istituita nel IV secolo a seguito della miracolosa nevicata su Roma in una calda giornata di Agosto

La piccola chiesa di Santa Maria della Neve vanta una lunga storia, che ne attesta la presenza già a partire dal Medioevo quando era conosciuta come Santa Maria di Segolai; nel corso dell’Ottocento, inoltre, il suo nome subisce dei costanti cambiamenti tanto da essere conosciuta come chiesa di Santa Mariedda e come San Nicola di Bari.

Questa confusione scaturì, molto probabilmente, anche dalla impossibilità di riconoscerne le fattezze in quanto da sempre l’edificio subì una serie di ristrutturazioni e soprattutto ricostruzioni che interessarono alcuni parti portanti quali il soffitto e la navata centrale, ampliata sul lato nord per esigenze cerimoniali.

La facciata attuale, inoltre, ancora presenta i chiari segni di quella di epoca romana, perfettamente inglobata (ma visibile) dai successivi rifacimenti: ciò che purtroppo risulta essere completamente assente è la documentazione testuale o materica che non permette di avere ulteriori informazioni sulla fabbrica romana dell’edificio.

Dallo stato attuale di questa chiesa sembra, infatti, che anticamente doveva presentare un’abside semicircolare, con un’aula ad una sola navata, sormontata da un soffitto con copertura a capriate lignee: la devozione nei confronti della Madonna della Neve si deve, probabilmente, far risalire al IV secolo, durante il pontificato di Papa Liberio.

La miracolosa nevicata di Agosto a Roma

Secondo la tradizione due coniugi di famiglia patrizia senza figli, vivevano a Roma nel pieno servizio della Vergine Maria e servendosi delle proprie ricchezze per farne del bene agli altri: la Madonna, contenta di questo affetto quasi filiale, decise di ricompensarli apparendo loro in sogno, chiedendogli di edificare un tempo in suo onore l’indomani lì dove avrebbe nevicato.

Al loro risveglio, in una calda mattinata di agosto, i coniugi videro l’Esquilino coperto di neve e, recatisi dal pontefice per raccontargli la loro visione, il Santo Padre disse di essere stato avvertito dell’avvenimento e decise di concedere la costruzione della Basilica di Santa Maria Maggiore (in origine denominata Santa Maria ad Nives).

Da qui la devozione per la Madonna della Neve si diffuse in tutto il mondo e soprattutto in terra sarda, dove si radicò fortemente tant’è che iniziarono a sorgere numerose chiese in suo onore, tra cui la nostra piccola chiesina, anticamente afferente al perduto villaggio di Segolai, oggi Senorbì.

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