Senorbì: la storia
Un territorio abitato da sempre
Il territorio del comune di Senorbì era già abitato in epoca
neolotica e prova ne sono i diversi ritrovamenti prenuragici, ma gli
antichi senorbinesi, nel II millennio a.C. avevano anche rapporti
commerciali con altri popoli mediterranei, soprattutto con civiltà
cicladica. Il territorio fu poi sede di uno o più villaggi nuragici, ma
gran parte dei nuraghi sono andati distrutti e oggi ne possiamo ammirare
solo tre.
La nascita di Senorbì
I Romani e gli altri popoli che dominarono la Sardegna ritennero
sempre di importanza strategica il territorio di Senorbì e l'area della
Trexenta, che era considerata il "granaio sardo" per l'imponente
produzione del cereale. Fino all'anno mille, però, non vi è traccia di
Senorbì nei documenti ufficiali, probabilmente perché sul territorio
sorgevano piccoli villaggi contadini e il primo testo che fa cenno al
centro abitato di Senorbì risale al XII secolo.
Dal medioevo a oggi
Entrata a far parte del Giudicato di Cagliari, Senorbì seguì le
vicende che interessarono quell'area sarda, vide quindi la dominazione
pisana e poi quella aragonese. Nel 1681 la peste colpì duramente la
comunità decimando la popolazione, ma il villaggio ha continuato ad
esistere divenendo prima territorio sabaudo poi italiano. Durante la
seconda guerra mondiale Senorbì subì un'incursione aerea degli Alleati
per la presenza di accampamenti tedeschi nelle campagne.