Cultura e tradizioni

La chiesa di San Sebastiano di Senorbì

Nata come ex-voto per la fine dell'epidemia della peste, la chiesa di San Sebastiano di Senorbì rappresenta ancora oggi un chiaro segno della devozione popolare di questa terra sarda

Nella città di Senorbìè possibile imbattersi nella piccola chiesa di San Sebastiano, costruita nei primissimi anni del XVII secolo, con il chiaro intento di difendere la città dalle malattie gravi: San Sebastiano, infatti, era generalmente invocato come protettore della peste.

Solitamente in occasione delle grandi epidemie e carestie si era soliti costruire nuovi edifici religiosi in onore di questo Santo o di San Rocco, anch’egli considerato un Santo taumaturgo.

I senorbiesi, esasperati dalla diffusione della peste, decisero di fare un voto, promettendo l’edificazione di una piccola chiesa in cambio della fine dell’epidemia: questa cessò e gli abitanti rispettarono il patto, rendendo viva e vivace la devozione nei confronti del Santo.

Oggi la chiesa si presenta in un buon stato di conservazione grazie ai restauri portati avanti dalla comunità di fedeli e dal parroco di allora che attorno al 1954 decise di ripristinare questo luogo di culto: sebbene, infatti, qui si celebrassero anche 2 ricorrenze all’anno, nel corso dell’Ottocento la crisi che colpì fortemente Senorbì causò la dismissione della chiesa, completamente abbandonata a se stessa.

La chiesa è oggi amministrata dal suo parroco e continua a vivere della devozione dei fedeli nei confronti di San Sebastiano: pur rimanendo una piccola chiesina affidata alla gestione della più grande parrocchia, di certo rimane sempre un chiaro segno della devozione della comunità dei senorbiesi.

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