Storia

I siti archeologici fenicio-punici di Senorbì: la Necropoli di Monte Luna

A Senorbì la necropoli di Monte Luna rappresenta uno dei siti archeologici fenicio-punici più significativi, non solo della Trexenta, della storia antica della Sardegna, è uno dei "luoghi del cuore del FAI" ed i reperti visibili presso il Museo Sa Domu Nosta

Distante alcune decine di metri dall'acropoli di Santu Teru (San Teodoro), separata da una piccola valle, si trova la monumentale Necropoli di Monte Luna. Questa non è l'unica area cimiteriale utilizzata dagli abitanti del centro punico, poiché altre ne sono state individuate non molto distante. Le varie campagne di scavo condotte sulla Necropoli di Monte Luna, succedutesi dal 1977 fino ad oggi, hanno consentito l'individuazione di oltre 120 tombe e la raccolta di una vasta serie di dati e reperti. Varie sono state le tipologie tombali individuate: il tipo a pozzo con camera ipogeica, aperta su un lato breve, che poteva contenere uno o due defunti. Accanto a questo tipo di tombe, è stata individuata una variante, costituita da un pozzo semplice, mancante della camera ipogeica. Questi, rappresentano la tipologia più antica, sono ascrivibili infatti al V e al IV sec. a.C.  

I secoli successivi sono stati caratterizzati dallo sviluppo delle tombe a cella ipogeica e di quelle a fossa terragna, queste ultime sono costituite da una semplice trincea aperta nel morbido terreno superficiale. Di particolare interesse la sepoltura dei bambini dentro anfore (enkytrismos) giacenti in posizione non profonda e le fosse contenenti vasi con i resti di incinerazione, ricoperte da un tumulo tronco piramidale. Durante il III sec. a.C. è documentato un aumento delle cremazioni legato, più che ad una motivazione etnico-religiosa, a contingenze economiche. 

I corredi funerari della Necropoli di Monte Luna sono costituiti da anfore e brocche di medie dimensioni e di varie forme: brocchette piriformi, cilindriche e a corpo arrotondato, vasetti a beccuccio, coppe, piatti da pesce, unguentari, lucerne, bruciaprofumi. Di eccezionale importanza il vasellame proveniente da fabbriche attiche o da botteghe operanti nel IV e III sec. a.C. nell' Italia peninsulare. Di grossa rilevanza i gioielli in oro e argento: collane , bracciali, anelli, diademi, orecchini. Di particolare pregio artistico il gioiello recuperato in una tomba principesca, composto da una spessa maglia in oro, chiusa da due cilindri e con al centro un pendente a forma di ghirlanda decorata a granulazione. Notevole è il numero di amuleti realizzati nei materiali più vari. L'artigianato in bronzo si segnala per la presenza di alcuni rasoi votivi, strigili, campanelli specchi e altri piccoli oggetti decorativi. I corredi funerari della Necropoli di Monte Luna sono oggi conservati ed esposti nel Museo Sa Domu Nosta di Senorbì.

 

Per le visite guidate e informazioni rivolgersi: Museo Sa Domu Nosta di Senorbì

Fonte: FAI - I luoghi del cuore

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