Antica Senorbì: quando un gessetto cambiava il mondo

In questa sezione vogliamo raccontarvi Senorbì pescando suggestioni del passato: antichi giochi che fanno parte della tradizione e che narrano di un paese dove la vita dei bimbi era colorata e gioiosa.

La maggior parte dei giochi che vi illustriamo vivono ormai nelle memorie delle nonne e dei nonni di Senorbì che ne cullano il ricordo con dovizia di particolari.

Si giocava alla Madama Giulia, erano soprattutto le bambine a farlo: tutte in cerchio ed al centro di questo una delle partecipanti. Bastava un girotondo ed una canzone in coro per far festa in mezzo alle piazze e nei cortili.

C’era poi il Pincareddu, che è la "Campana" nazionale, l’equilibrio era di fondamentale importanza e si potevano passare ore a tirare il sassolino e sfidare l’avversario a ‘chi sta più in piedi’.

Tra i giochi più caratteristici il Bicus: 5 pietre lanciate in aria da ripescare; ma non solo: nel ripescare un sassolino si doveva trovare il modo ed il tempo di raccoglierne uno da terra. Obiettivo: 5 pietre in una mano decretava il vincitore.

Per giocare invece a S’Istrumpa ci voleva forza e…un gessetto. Si sceglieva un avversario e lo si poneva all’interno di un cerchio di circa 4 metri di diametro e poi: era la lotta. Una specie di gioco alla lotta greco romana: chi era fuori dal centro aveva perso.

E la trottola, le biglie, le bambole. Ci sono stati tempi in cui un bastone di legno aveva il potere di divenire un gioco con il quale passare delle ore.

Chissà che leggendo questo pezzetto di storia, anche se appena evocata, qualche nonno non ritrovi quelle antiche emozioni di una volta e non riveda la faccia di quell’amico che ha buttato fuori dal cerchio della S’Istrumpa o dal quale ha preso una lezione di agilità al Bicus.

Chissà che ai ragazzi non venga la voglia di misurarsi con degli standard ormai lontani e distanti dall’idea di divertimento di oggi; molto variegata sì, ma anche molto meno incline al viaggio della fantasia.